Il commercio estero della provincia di Pisa nel secondo trimestre 2011
Rallentano le esportazioni delle imprese pisane
Ma il tasso di crescita rimane positivo grazie alle 2-3 ruote, al cuoio e alla meccanica. I dati sul commercio estero della provincia di Pisa relativi al secondo trimestre 2011 confermano il rallentamento del commercio internazionale.
"La provincia di Pisa, non diversamente da altre realtà territoriali, comincia a soffrire del rallentamento della domanda internazionale. Se poi pensiamo, soltanto per quanto riguarda il commercio estero, che le nostre esportazioni si trovano ancora 14 punti al di sotto rispetto ai livelli pre-crisi, il costo delle materie importate è ancora elevato e l’euro è ancora molto forte, ben si comprende il minore ottimismo che pochi giorni fa ha messo in evidenza l’indagine sul sistema industriale"
ESPORTAZIONI
L’analisi settoriale delle vendite all’estero delle imprese pisane evidenzia come il comparto dei cicli e motocicli, grazie ad un +8,5%, sia tornato ad essere il primo settore di esportazione della provincia. Pur scendendo dai valori a due cifre che avevano caratterizzato gli andamenti degli ultimi 5 trimestri, continua a crescere l’export delle pelli (+9,0%) ed un passo in avanti è messo a segno dalle calzature +7,6%. Tra gli altri comparti molto positiva risulta la dinamica della meccanica (+13,5%), dei metalli di base non ferrosi (quintuplicati) e delle bevande (+6,2%, prevalentemente vino). Il secondo trimestre conferma il ruolo fondamentale del mercato europeo (+10,4%) con, sopra gli altri, i paesi dell’UE-27 (+10,9%).
IMPORTAZIONI
Il settore del cuoio si conferma la pricipale fonte di domanda di importazioni della provincia. Crescono infatti ancora ad un passo sostenuto, le importazioni di carne lavorata (+38,1%, sostanzialmente materia grezza), di pelli e cuoio (+27,1%) e di prodotti della chimica di base (+3,0%). Questi dati, oltre a dimostrare la vivacità del comparto, confermano l’esistenza di tensioni dal versante dei costi di importazione delle materie prime. Andamenti differenziati, invece, all’interno della filiera dei mezzi di trasporto con i cicli e motocicli e gli autoveicoli che arretrano, rispettivamente, del 15,1% e del 23,7% ed accessori e parti di autoveicoli che crescono (+28,0%).
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Ultima modifica: 14/02/2012 15:56:25